29 – Venerdì 5 giugno 2020

Il piacere di fare il morto

(Giordano, Fedora, «La donna russa» / «Il parigino è come il vino» / «Amor ti vieta»)

Fedora, nell’adattamento operistico di Umberto Giordano, debuttò al Teatro Lirico di Milano nel 1898. Fu un successo immediato, anche grazie alla presenza di stelle come Gemma Bellincioni ed Enrico Caruso. Con gli anni la critica si è dimostrata abbastanza impietosa con quest’opera, accusandola di essere elegante, con delle belle melodie, ma anche piuttosto kitsch. Ci si trovava per la prima volta di fronte a una vera storia gialla, con tanto di assassinio e investigatori, nobili russi annoiati trapiantati a Parigi, principesse innamorate, nichilisti pistoleri, contessine svampite e diplomatici un po’ cretini, con tanto di pianista virtuoso in scena, ovviamente polacco e ovviamente spia. Il tutto confezionato perfettamente, come in un bel film di Hollywood molto costoso e molto redditizio.

Il delitto avviene nel primo atto a San Pietroburgo, nel secondo ci trasferiamo a Parigi nel palazzo di Fedora, dove è in corso un ricevimento. Giordano affida ai vari personaggi brani brevissimi uno in fila all’altro. Il diplomatico De Siriex commenta le doti delle donne russe, la contessa Olga ribatte con una descrizione del tipico uomo parigino, finché il protagonista Loris si dichiara alla principessa Fedora con la breve ma famosissima romanza “Amor ti vieta”.

Vediamo la scena nell’allestimento che Beppe De Tomasi preparò per il Metropolitan di New York nel 1997 (“La donna russa” / “Il parigino è come il vino” / “Amor ti vieta”). De Siriex è il baritono Dwayne Croft, la contessa il soprano Ainhoa Arteta, Fedora il soprano Mirella Freni, Loris il tenore Plácido Domingo. Dirige Roberto Abbado.

Viva l’opera, viva il Teatro, viva il Baretti.

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