Lo spettacolo è rinviato, causa emergenza Covid-19, a data da definire
IN QUELLE TENEBRE
La verità è un intreccio di voci
di Gitta Sereny
uno spettacolo di Rosario Tedesco
con Nicola Bortolotti e Rosario Tedesco
traduzione adattamento e regia di Rosario Tedesco
con la partecipazione del Coro Zemer dell’As.S.E.T. (Associazione ex allievi della Scuola Ebraica di Torino)
diretto dal Maestro Roberto Duretti.
BORTOLOTTI & TEDESCO
in collaborazione con: Comunità ebraica di Torino e Goethe Institut di Torino
Franz Stangl è stato comandante dei campi di sterminio di Sobibór e Treblinka, in Polonia, nel 1942-1943. L’unico comandante di campi di sterminio portato davanti a un tribunale. Sopravvissuto alla guerra e fuggito in Brasile, viene arrestato nel 1967 e rinchiuso a Düsseldorf, in Germania.
Lì, nella sua cella, nel 1971, Gitta Sereny, una giornalista inglese ebrea, nata in Austria e di origini ungheresi, lo intervista per 70 ore, facendosi raccontare la sua vita; scendendo con lui in quella oscurità; ponendo le domande eterne che da sempre ci assillano su come e perché tutto ciò è stato possibile; nella speranza di potersi avvicinare a quella verità che possa gettare luce in quelle tenebre.
(19 ore dopo il loro ultimo incontro, lui muore.)
«Come un messaggero da tragedia greca, Gitta Sereny – colei che pone domande –, ha visto l’orrore ed è tornata indietro da quel confine, per noi inesplorato, per raccontarcelo.
Oggi, nel nostro tempo fuori sesto; nel nostro presente che vede la comunità sempre più spezzata e preda dei suoi peggiori istinti; oggi, il delicato ruolo di Gitta Sereny, credo debba esser affidato proprio alla comunità, ovvero al pubblico convenuto, che così non solo assisterà allo spettacolo, ma ne diverrà parte attiva e motrice».
Rosario Tedesco
Nuove domande verranno portate sulla scena poste dagli spettatori: domande semplici e coraggiose che innescano risposte da tenebra.
perché?
cosa hai fatto?
cosa pensavi mentre lo facevi?
…
Prima dell’inizio dello spettacolo delle buste chiuse e colorate verranno distribuite al pubblico, che riceverà poche brevi istruzioni su come si svolgerà la serata.
Seguendo l’ordine progressivo delle buste, saranno gli spettatori a prendere voce e rivolgersi direttamente a Stangl.
Si procederà così, di domanda in domanda, di risposta in risposta.
Il tempo fuori sesto, il tempo che si voleva bloccare per sempre, grazie a queste domande-chiave, ritorna a scorrere.
Poiché una comunità che interroga il passato lo rende vivo.